La figura del mobility manager è stata introdotta in Italia dal Decreto 27 Marzo 1998 “Mobilità sostenibile nelle aree urbane”. La Legge n. 221/2015 ha introdotto il mobility manager scolastico. Il Decreto Rilancio, tra le misure previste per fa fronte all’emergenza sanitaria, ha rafforzato il ruolo del mobility manager.
Il mobility manager agisce sulla domanda di trasporto negli spostamenti sistematici (casa – lavoro e casa – scuola) al fine di proporre modalità alternative all’utilizzo individuale della vettura privata.
L’attività del mobility manager mira a modificare i comportamenti e le abitudini delle persone attraverso:
- l’organizzazione di momenti formativi e di comunicazione verso i gruppi target;
- la promozione e l’utilizzo del servizio di trasporto pubblico esistente e dell’intermodalità;
- la promozione e l’incentivazione verso modalità di spostamento sostenibili (ciclabilità, pedonalità);
- l’introduzione di servizi collettivi innovativi (car pooling, car sharing, bike sharing, servizi a chiamata)
aMo è a disposizione degli Enti soci che vogliano promuovere la mobilità sostenibile nei propri territori attraverso azioni di mobility management nei seguenti modi:
– supporto ai mobility manager di Area (distretti e Unioni);
– incentivi economici e agevolazioni al TPL per aziende con mobility manager;
– istituzione navette aziendali;
– diffusione delle best practices locali: MO.SSA;
– Organizzazione di momenti formativi a livello locale;
– Convenzioni onerose di consulenza per la realizzazione di PSCL e PSCS;
– Iniziative per la mobilità sostenibile negli spostamenti casa/scuola: A scuola in autonomia;
– Coinvolgimento in progetti nazionali e internazionali;
– Partecipazione a bandi di concorso con incentivi per la mobilità sostenibile.